7 giorni in Islanda: on the road tra cascate, ghiacciai e vulcani


7 giorni in Islanda: si può davvero fare “il giro”?

L’Islanda è il viaggio dei sogni e la domanda che tormenta chiunque stia pianificando:
si può fare tutta la Ring Road in soli 7 giorni?

La risposta breve: sì, si può.
La risposta lunga: dipende da cosa cerchi. La Ring Road è lunga 1.322 km, attraversa vulcani, ghiacciai, cascate e paesaggi che sembrano di un altro pianeta. In una settimana puoi percorrerla tutta, ma dovrai accettare un ritmo intenso: più on the road che slow travel.

👉 Nel nostro caso, ce l’abbiamo fatta.
Abbiamo chiuso il cerchio in 7 giorni, vedendo molto e senza la sensazione di correre troppo. Ma lo diciamo chiaro: è stato possibile anche perché abbiamo avuto meteo favorevole. Nessuna tempesta di neve a bloccarci, nessuna strada chiusa all’improvviso, nessun ritardo pesante.
E in Islanda questo non è affatto scontato.

Quindi: sì, 7 giorni bastano per il “giro”, se sei pronto a guidare tanto e se la natura è dalla tua parte. Per noi è stato perfetto, un equilibrio tra intensità e meraviglia.
E ora ti raccontiamo, tappa dopo tappa, il nostro itinerario.

Giorno 1 – Arrivo in Islanda, prima notte a Selfoss

✈️ Il viaggio comincia a Milano, con l’EasyJet delle 7:30, perfetto per arrivare e avere davanti un’intera giornata. Ma è solo davanti al cartello Exit to Iceland che capiamo davvero di essere arrivati: una porta simbolica verso vento, lava e silenzi infiniti.

Recuperiamo il nostro Subaru Forest 4×4 che da qui in poi sarà un compagno fedele, anche se con un vizio costoso… i pieni di benzina!

🍔 FOOD STOP: Scesi dall’aereo con lo stomaco che brontola, ci siamo fermati da
👉 Tommi’s Burger Joint — una piccola gemma con decorazione divertente, lucine e rock anni ’80 in sottofondo. L’abbiamo trovato per caso, ma appena abbiamo visto entrare gli operai locali abbiamo capito che era il posto giusto. A dieci minuti dall’aeroporto, ci siamo concessi uno dei burger migliori della nostra vita: carne succosa, panino soffice, verdure fresche e salse a volontà

🔥Il Golden Circle: la porta d’ingresso dell’Islanda

Sazi e pronti a partire, abbiamo imboccato subito la strada verso il Golden Circle, il giro più iconico d’Islanda: in un colpo solo vedi geyser che eruttano, cascate enormi e crateri vulcanici.
C’è chi lo vive in un weekend o in una vacanza breve di 2–3 giorni, con camminate e soste lente; e c’è chi, come noi, sceglie la versione express in un solo giorno: intenso, ma perfetto per entrare subito nel cuore dell’isola.

Come organizzarlo

-> 1 giorno (versione express): tappe classiche: Þingvellir → Brúarfoss → Geysir → Gullfoss → Kerið, con soste brevi. Perfetto se atterri la mattina e vuoi “assaggiare” l’isola subito.

-> 2–3 giorni (versione lenta): aggiungi camminate a Þingvellir, bagno caldo in una hot spring di zona, deviazioni verso piccole cascate/paesini e tramonti senza fretta.

Il nostro Golden Circle “express”

  • 11:30 – Partenza dall’aeroporto (auto ritirata + pit stop burger 🍔)
  • 12:45Parco nazionale Þingvellir, faglie e acqua cristallina, passeggiata breve
  • 14:30Brúarfoss — turchese irreale, stop veloce
  • 15:15Geysir — 1–2 eruzioni (ogni 5–10 min), scena ipnotica
  • 16:30Gullfoss — spruzzi gelidi e potenza pura
  • 18:00Kerið — cratere rosso con lago turchese, perfetto al pomeriggio (non l’abbiamo fatto… specificare)
  • NotteSelfoss

Tip rapido: se fai la versione “express”, imposta tempi chiari per ogni tappa (30–60 min) e lascia margine di sicurezza tra uno spostamento e l’altro. Il meteo in Islanda cambia in fretta.

👉 Guida completa al Golden Circle: mappa, soste, tempi e deviazioni(bozza/placeholder)

Arrivo a Selfoss

Dopo l’ultimo stop al cratere di Kerið, la strada ci ha portati a Selfoss, cittadina tranquilla a una cinquantina di chilometri da Reykjavik. Non ha l’impatto scenico delle tappe del Golden Circle, ma è il punto strategico perfetto: ottima base per la prima notte, con supermercati, ristoranti e un’atmosfera più vissuta rispetto ai villaggi turistici.

Dove abbiamo dormito

Abbiamo scelto l’Hotel South Coast, moderno e confortevole, con camere spaziose e una colazione abbondante. Dopo una giornata partita all’alba da Milano e conclusa tra geyser e cascate, è stato il posto ideale per riposarci e prepararci al giorno dopo. https://hotelsouthcoast.is/

Dove abbiamo mangiato

Per cena ci siamo fermati da Tryggvaskáli, il ristorante più storico della città. L’edificio, una vecchia casa di legno sulle rive del fiume, ha interni caldi e accoglienti e un menù che mescola piatti islandesi e proposte più moderne. Atmosfera intima e ottimo cibo: un modo perfetto per chiudere la prima giornata in Islanda.

Tryggvaskáli: la vecchia casa di legno sul fiume che oggi accoglie i viaggiatori con piatti islandesi moderni.

📌 Perché fermarsi a Selfoss?

  • Posizione strategica dopo il Golden Circle
  • Buona scelta di hotel e ristoranti
  • Supermercati e servizi comodi (ottimi per rifornirsi)

Giorno 2 – Cascate, scogliere e spiagge nere: il sud che toglie il fiato

Il sud dell’Islanda è come un trailer che svela tutte le scene più iconiche in una manciata di chilometri. Parti da Selfoss e nel giro di un’ora sei già davanti a Seljalandsfoss, la cascata che hai visto mille volte in foto. Solo che qui non sei dietro lo schermo: sei tu, che ti infili sotto il getto e in tre secondi sei fradicio. Poco più in là, nascosta tra le rocce, c’è Gljúfrabúi: piccola, segreta, da scoprire con i piedi nell’acqua. Una gemma che ti fa sentire esploratore.

Prosegui e ti ritrovi davanti a Skógafoss, un muro d’acqua alto 60 metri che sembra voler spazzare via tutto. Spesso ci regala anche un arcobaleno: cliché? Forse. Emozione vera? Assolutamente sì. Dietro l’angolo, più raccolta e meno affollata, c’è Kvernufoss: ci cammini dietro, e per un attimo ti sembra di avere il mondo solo per te.

Poi la strada ti porta al promontorio di Dyrhólaey: scogliere a picco, un faro bianco solitario e quell’arco scavato dall’oceano che sembra disegnato con il compasso. Da qui lo sguardo corre per chilometri lungo la costa, e se è stagione ti capita pure di incrociare i puffin.

Infine, la spiaggia più famosa (e inquietante) dell’isola: Reynisfjara. Sabbia nera come la lava, colonne di basalto perfette e onde che arrivano di sorpresa — le famose sneaker waves. È bellissima, ma mette soggezione: qui la natura detta le regole, e tu stai al gioco.

La giornata si chiude a Vík í Mýrdal, un villaggio minuscolo che sembra uscito da una cartolina, con la chiesetta bianca in collina e l’oceano che ruggisce poco distante. Cena presto, come si usa qui, e la sensazione di aver attraversato un pezzo di mondo che non somiglia a nessun altro.

Pernottamento: Hotel Kria, Vik
📸 Placeholder foto: cascata Gullfoss, geyser Strokkur in eruzione
🍴 Placeholder pranzo/cena: [inserire se lo recuperi]

⏰ Recap pratico della giornata

  • 09:00 – Partenza da Selfoss (≈ 1h di auto)
  • 10:00 – Seljalandsfoss + Gljúfrabúi
  • 12:00 – Skógafoss + Kvernufoss
  • 14:30 – Dyrhólaey Lighthouse
  • 17:20 – Reynisfjara Beach
  • 18:45 – Arrivo a Vík í Mýrdal + cena (hotel / ristorante in paese)

👉 Totale on the road: circa 3h di guida, concentrate tutte sulla Ring Road (n.1), facilissima e panoramica.


Giorno 3 – Lagune di ghiaccio e avventure sotto i ghiacciai

Lasciare Vík non è facile, ma la strada verso est è una promessa: chilometri di paesaggi che cambiano ogni mezz’ora. Pianure nere, montagne spolverate di neve, lingue di ghiaccio che scivolano verso il mare. 🚙 Un viaggio di 2 ore e mezza che è già di per sé un’esperienza.

La prima tappa è uno dei luoghi più incredibili d’Islanda: la laguna glaciale di Jökulsárlón. Qui iceberg giganteschi si staccano dal ghiacciaio Breiðamerkurjökull e galleggiano placidi fino a perdersi nell’oceano. Noi ci siamo imbarcati su un gommone che si insinua tra i blocchi di ghiaccio: un’ora e mezza in cui ti sembra di volare in silenzio tra sculture azzurre e riflessi surreali. Ogni iceberg ha una forma diversa: alcuni sembrano animali, altri palazzi di cristallo.

🚤 EXPERIENCE STOP: Gommone nella laguna glaciale
Immagina di scivolare tra iceberg enormi, blu e bianchi, che sembrano galleggiare immobili — ma in realtà si muovono piano verso il mare.
Il giro in gommone ti porta a pochi metri dai blocchi di ghiaccio e, se sei fortunato, avvisti foche che riposano tranquille sopra le lastre. La prospettiva dall’acqua è completamente diversa rispetto a vederli da riva: ci si sente minuscoli.
⏱ Durata: circa 1,5 ore
💰 Prezzo: ~75–90€ a persona
📍 Partenza: Jökulsárlón (dock della laguna)
⚠️ Tip: copriti bene e tieni la macchina fotografica a portata di mano — il vento sul gommone è tagliente, ma lo spettacolo è unico.

Ma il vero highlight della giornata arriva poco dopo: la Crystal Blue Ice Cave. Con un Super Jeep ci portano fino al ghiacciaio, e già il tragitto sembra un’avventura. Poi entri, e ti si apre davanti un mondo blu: pareti trasparenti, gallerie scolpite dall’acqua e dalla pressione, luci che cambiano a seconda di come filtra il sole. Tre ore dentro una cattedrale di ghiaccio che sembra viva. Non esiste filtro Instagram che possa rendere giustizia a quello spettacolo.

💎 EXPERIENCE STOP: Crystal Blue Ice Cave
Scendere sotto un ghiacciaio è come entrare in un altro pianeta. Pareti trasparenti, corridoi blu elettrico, volte scolpite dall’acqua e dalla pressione dei secoli.
L’escursione parte in Super Jeep da Jökulsárlón: già il tragitto è un’avventura tra ghiaccio e montagne. Dentro la grotta, la luce cambia a ogni passo, creando riflessi impossibili da catturare in foto (ma impossibili anche da dimenticare).
⏱ Durata: circa 3 ore
💰 Prezzo: ~285€ (2 persone)
📍 Punto di partenza: parcheggio di Jökulsárlón
⚠️ Tip: portati guanti e scarponi seri — dentro fa freddo, e il ghiaccio scivola!

La giornata si chiude a Höfn, il villaggio famoso per le sue aragoste islandesi. Dopo tutta quella bellezza, sedersi a tavola con un piatto caldo sembra quasi un lusso.

🍴 FOOD STOP: Cena da Pakkhús (Höfn)
Dopo una giornata glaciale e surreale, non poteva mancare un approdo caldo e accogliente: il Pakkhús Restaurant, proprio sul porto di Höfn.
Qui il must è l’aragosta islandese (langoustine), regina del menu e motivo per cui Höfn è famosa. Noi ci siamo concessi una cena abbondante, con vista sul mare e atmosfera rilassata: un perfetto finale di giornata.
📍 Posizione: accanto al porto, in un vecchio magazzino ristrutturato
💡 Tip: prenota in anticipo, perché è uno dei ristoranti più popolari della zona.

🏡 Notte a Höfn
Stanchi ma con il cuore pieno, dormiamo al Berjaya Hotel, una base confortevole e pratica per esplorare il sud-est dell’Islanda.


⏰ Recap pratico della giornata

  • 09:00 – Partenza da Vík (≈ 2h30 di auto)
  • 12:30 – Tour in gommone a Jökulsárlón (durata 1h30)
  • 16:00 – Crystal Blue Ice Cave Tour (3h, partenza in Super Jeep da Jökulsárlón)
  • 19:00 – Fine escursione + arrivo a Höfn (≈ 1h di auto)
  • 20:00 – Check-in e cena (tip: aragosta locale 🦞)

👉 Totale on the road: circa 4h30 di guida.
👉 Giorno intenso, ma uno dei più spettacolari dell’intero viaggio.


Giorno 4 – Fiordi, cascate e la neve che non ti aspetti

L’Islanda ha la capacità di reinventarsi ogni mattina. Dopo giorni di ghiacciai e spiagge nere, oggi ci svegliamo con la sensazione di entrare in un nuovo capitolo del libro. La Ring Road diventa sempre più solitaria, e i fiordi orientali ci accolgono con quell’aria rarefatta che sembra sospesa.

La prima grande tappa è Hengifoss: non solo una cascata, ma una parete dipinta dalla natura. Strati rossi e neri si alternano come righe su una tela, mentre l’acqua scende per oltre 120 metri. La camminata non è corta, ma ogni passo è un crescendo, con Litlanesfoss che fa da spettacolare “trailer” tra colonne di basalto perfette.

Poco più avanti ci fermiamo a Gufufoss, che molti chiamano “la cugina segreta di Skógafoss”. Più piccola, certo, ma con un fascino tutto suo: acqua che si apre a ventaglio e un silenzio che ti fa sentire come i primi a scoprirla.

Il vero gioiello però è Seyðisfjörður: un fiordo color pastello. Case in legno che sembrano uscite da un libro per bambini, la famosa strada arcobaleno che porta alla chiesa azzurra e un’aria un po’ bohémien che contrasta con l’Islanda aspra intorno.

E poi succede: mentre attraversiamo Fáskrúðsfjörður, dal nulla inizia a nevicare. Fiocchi grossi, rapidi, che in pochi minuti coprono prati e montagne. In Islanda basta un chilometro per passare dall’autunno all’inverno: la cartolina cambia davanti agli occhi, senza preavviso.

Chiudiamo la giornata a Egilsstaðir, la capitale dell’est. Prima del pernottamento ci concediamo un tuffo ai Vök Baths, vasche geotermali che galleggiano direttamente sul lago. Dentro l’acqua bollente, fuori la neve che ancora cade: un contrasto che solo l’Islanda sa rendere così naturale.


📌 Recap pratico

  • Partenza: Höfn (9:00)
  • Hengifoss + Litlanesfoss: 12:00 – camminata 40/60 min
  • Gufufoss: 15:00
  • Seyðisfjörður: 16:00 – visita breve ma intensa
  • Fáskrúðsfjörður: nevicata a sorpresa
  • Egilsstaðir + Vök Baths: 17:00 circa
  • Pernottamento: Mjóanes Accommodation


Giorno 5 – Cascate leggendarie e paesaggi marziani verso Mývatn

Lasciata la pace rurale di Mjóanes, la giornata parte presto con il rumore dell’acqua che ci accompagna: la prima tappa è Rjukandafoss, una cascata potente che sembra volerci dare la carica per le ore di guida a venire.

La vera star, però, arriva poco dopo: Stuðlagil Canyon. Qui la natura si è divertita con l’architettura, scolpendo colonne di basalto che sembrano cattedrali gotiche in equilibrio sull’acqua turchese. È uno di quei luoghi che ti fanno dire: ok, in Islanda le foto non rendono mai giustizia.

Ripartiamo e ci spostiamo verso Dettifoss, la “bestia” tra le cascate islandesi. L’acqua precipita con una furia tale che sembra tremare il terreno sotto i piedi. Un salto a Hafragilsfoss regala un’altra prospettiva spettacolare sul canyon.

Il pomeriggio ci porta dentro scenari più surreali che mai: la zona geotermale di Hverir, con pozze di fango ribollente, solfatare e odore di zolfo che ti avvolge (e che non ti abbandona facilmente 😅). Poco distante, la Krafla: campi di lava nera e crateri che sembrano usciti da un film di fantascienza.

La giornata si chiude a Mývatn, con i suoi paesaggi verdi e il lago incorniciato da colline vulcaniche. Qui ci accoglie il nostro hotel: Mývatn – Berjaya Iceland Hotels, perfetto per recuperare le energie dopo una giornata da collezione.


🗓️ Recap pratico

  • Rjukandafoss – breve stop fotografico
  • Stuðlagil Canyon – almeno 2-3 ore, scarpe comode e tempo per godersi il panorama
  • Dettifoss & Hafragilsfoss – 1h30 complessiva
  • Hverir zona geotermale – 45 min
  • Krafla / Leirhnjukur – 1 ora tra crateri e campi lavici
  • Pernotto: Mývatn – Berjaya Iceland Hotels
  • Cena: Vogafjós Restaurant

Giorno 6 – Cascate leggendarie e balene giganti ad Akureyri

La giornata parte con una delle cascate più eleganti d’Islanda: Goðafoss, la “cascata degli dèi”. Il soprannome arriva dalla leggenda che qui siano state gettate le statue pagane quando l’Islanda si convertì al cristianesimo. Al di là del mito, lo spettacolo è reale: l’acqua si apre ad arco e crea un sipario che sembra disegnato da un architetto naturale.

Dopo una breve visita, proseguiamo verso Akureyri, la capitale del Nord. Una cittadina vivace e accogliente, con case colorate, caffè alla moda e un’atmosfera molto diversa dalle lande selvagge viste finora.

Ma il vero motivo per cui siamo qui è uno: l’avvistamento delle balene 🐋. Dal porto di Akureyri salpiamo a bordo di una barca che ci porta nella baia: il vento in faccia, il silenzio rotto solo dal rumore delle onde e poi… il momento che aspettavamo. Dorsali che emergono, spruzzi alti come fontane, code immense che si tuffano con eleganza nell’acqua gelida. Incontriamo megattere e delfini, e per qualche ora sembra di essere dentro un documentario BBC, solo con più emozioni e meno filtri.

La serata scorre tranquilla ad Akureyri, tra una passeggiata sul lungomare e la cena in uno dei ristoranti del centro. È una città che sa sorprendere: dopo giorni di natura estrema, qui ritrovi un po’ di vita urbana, senza perdere la magia del Nord.


🗓️ Recap pratico

  • Partenza da Mývatn >> 30 min
  • Goðafoss – visita 1 ora
  • Akureyri – base per la giornata e per la notte
  • Attività: Whale Watching (3 ore circa, partenza dal porto centrale)
  • Pernotto: Akureyri

Giorno 7 – Reykjavík, l’ultimo abbraccio con l’Islanda

Dopo giorni di cascate fragorose, ghiacciai che brillano e silenzi interrotti solo dal vento, il nostro viaggio si chiude a Reykjavík.

Arriviamo in mattinata dai cottage di Hestasport e ci immergiamo nell’atmosfera vivace della capitale: una città a misura d’uomo, colorata e sorprendente, dove murales e casette in lamiera convivono con design nordico e caffè pieni di vita.

Passeggiare tra Hallgrímskirkja, il porto e le vie del centro è come ritrovare la civiltà dopo giorni nella natura selvaggia: un contrasto che fa sorridere e che rende Reykjavík il luogo perfetto per chiudere il cerchio.

Abbiamo dormito all’Hotel VON, centralissimo e accogliente, che ci ha permesso di goderci a pieno la serata: una cena rilassata, gli ultimi brindisi skál e poi la consapevolezza che l’indomani ci sarebbe stato l’addio.

Il giorno dopo, presto, il volo ci ha riportati a casa. Con ancora negli occhi i riflessi dei ghiacciai, la potenza delle cascate e quella sensazione di aver vissuto qualcosa di irripetibile.

✨ L’Islanda non si lascia spiegare: si vive, ti attraversa e ti rimane addosso. Sempre.


Recap pratico

📍 Percorso

  • 9:00 → Partenza da Hestasport Cottage (circa 3h di auto)
  • 12:00 → Arrivo a Reykjavík, visita della città (Hallgrímskirkja, porto, centro)

🏨 Notte

  • Hotel VON – centrale, ottimo per chiudere il viaggio in comodità.

🍽️ Cena

  • Ristorantini del centro (ampia scelta, noi abbiamo optato per una cena rilassata vicino all’hotel).

✈️ Rientro

Volo al mattino seguente da Keflavík.

GiornoOre guida (≈)Highlight principaliPernotto
13hGolden Circle express: Þingvellir, Brúarfoss, Geysir, Gullfoss, KeriðSelfoss – Hotel South Coast
23hSeljalandsfoss & Gljúfrabúi, Skógafoss (+Kvernufoss), Dyrhólaey, ReynisfjaraVík – Hotel Kría
34h30Jökulsárlón (gommone), Crystal Blue Ice Cave, arrivo a HöfnHöfn – Berjaya Hotel
44hHengifoss (+Litlanesfoss), Gufufoss, Seyðisfjörður, Vök BathsEgilsstaðir – Mjóanes Accommodation
54hRjúkandafoss, Stuðlagil Canyon, Dettifoss & Hafragilsfoss, Hverir, KraflaMývatn – Berjaya Iceland Hotels
61h30Goðafoss, whale watching ad AkureyriAkureyri
73hRientro su Reykjavík, centro/porto/HallgrímskirkjaReykjavík – Hotel VON

👋 Ciao Islanda

Salutare l’Islanda non è semplice. È un Paese che non si lascia consumare in un viaggio: ti rimane addosso come il vento che spettina, come il silenzio che fa rumore, come la luce che non finisce mai.

Abbiamo lasciato Reykjavík con il cuore pieno e la valigia un po’ più pesante — di sassi raccolti, libri bagnati di pioggia e ricordi che nessun aereo potrà mai imbarcare.

Ma soprattutto con una certezza: l’Islanda non è una spunta sulla lista dei viaggi, è un ritorno sicuro. Prima o poi, torneremo.

👉 Se stai sognando anche tu questo viaggio, non perderti i nostri articoli pratici:

Tips OOO – Consigli pratici

  • Auto e strade: meglio un SUV, fai sempre benzina quando puoi.
  • Abbigliamento: vestirsi a cipolla, scarpe impermeabili.
    Cibo: prezzi alti → mix tra supermercati e cene tipiche.
    App utili: Vedur.is (meteo), SafeTravel.is (strade), Google Maps offline.

    Chiusura
    L’Islanda non è solo un viaggio: è un esercizio di lentezza e di meraviglia.
    Ogni cascata, ogni tratto di strada vuoto, ogni pozza di fango fumante ricorda che la natura comanda, e noi possiamo solo imparare a stare al suo ritmo.

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